
28 Mar IL NOSTRO PROGETTO
«Desideriamo un’architettura che sia motore di nuove visioni, potente mezzo comunicante, strumento attraverso cui le tante periferie dell’abitare possano rivendicare diritti, progresso, opportunità, inclusione.»
Il nostro lavoro nasce nel millennio scorso da una precisa idea di architettura come opera collettiva per il sociale. La nostra proposta per il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2016 è in continuità con questa visione: uno sforzo collettivo cui abbiamo chiamato altre testimonianze di percorsi particolarmente attenti ai luoghi, alle comunità, alle risorse locali.
L’architettura in mostra si integra in questi percorsi, spesso con mezzi limitati, ma ricca di forti ideali.
Coerentemente con tali premesse, la mostra – organizzata in sezioni – si apre col contributo che personalità di diversa provenienza culturale e professionale hanno fornito – su richiesta del team curatoriale – al dibattito sul tema del Bene Comune, nel rispettivo ambito disciplinare e nel rapporto con lo spazio costruito. La restituzione, di carattere introduttivo, intende illustrare in che modo l’architettura entri in relazione con il tema generale dei beni comuni e, infine, vuole indicare in che modo far avanzare la discussione sul ruolo dei beni comuni nel nostro futuro.
Questa riflessione teorica si sviluppa in un’indagine mirata al panorama dell’architettura italiana in relazione al tema della mostra: “Progettare per il Bene Comune”. All’interno del Padiglione Italia vengono presentati 20 progetti di studi italiani in cui si evidenziano molteplici approcci, varietà di attori, pluralità di obiettivi dei lavori svolti.
La selezione spazia in campi diversi: l’abitare, il lavoro, la salute, l’istruzione, la cultura etc., e valorizza il rapporto tra una committenza variegata (pubblica, privata, associativa, civica etc.) e un’architettura che si rivela parte attiva in un processo di partecipazione e condivisione sempre più allargato. Al termine di questo racconto, il percorso espositivo si apre a una rassegna di scatti fotografici che danno forma visibile all’idea di bene comune in Italia.
Dopo la riflessione sul tema e l’incontro tra architettura e beni comuni, la mostra si sviluppa in una sperimentazione sul campo e in un esplicito invito all’azione. Nel Padiglione Italia verranno presentati 5 progetti inediti di 5 realizzazioni assegnate ad altrettante associazioni nazionali impegnate nel contrasto alla marginalità in aree periferiche del nostro Paese.
Si tratta di 5 artefatti che verranno personalizzati in un lavoro congiunto tra progettisti e associazioni, e che porteranno – in un progetto complessivo di sussidiarietà sociale -, qualità, bellezza e diritti laddove questi ora manchino o risultino limitati. Si caleranno nella realtà, in luoghi in cui potranno dimo-strare la loro utilità, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone e degli spazi in cui andranno a operare. I progetti diventano strumenti per agire nelle periferie e nelle zone di degrado, ausili per azioni di impatto sociale, presidi per l’appropriazione dello spazio collettivo, modelli per la cura e lo sviluppo delle risorse umane e ambientali, supporti civici da accompagnare alle politiche pubbliche di riqualificazione.
Le associazioni coinvolte nel progetto ne faranno rispettivamente uno strumento di monitoraggio e sensibilizzazione ambientale, un ambulatorio mobile e centro di mediazione culturale, un presidio stabile per l’educazione alla convivenza e alla cittadinanza attiva attraverso il gioco e lo sport, uno spazio di socializzazione per adulti e bambini nonché punto prestito e reference di informazioni su cultura, biblioteche e tempo libero e, in ultimo, un presidio, situato nel cuore di un bene confiscato alle mafie, aperto alla riflessione e azione della cittadinanza.
Per rendere efficaci queste azioni, gli oggetti saranno finanziati con una raccolta di sponsorizzazioni private e saranno i protagonisti di una campagna di crowdfunding civico che verrà lanciata ufficialmente, su una piattaforma ad hoc, in occasione dell’inaugurazione della mostra.
L’allestimento della mostra sarà realizzato all’insegna del ‘low-cost’, dando risposte semplici a questioni complesse, privilegiando la riduzione del superfluo e la creazione di valore aggiunto, ottimizzando costi, efficienza e riuso virtuoso: ‘low-cost / high-Social-Value’.
Il catalogo e gli strumenti che racconteranno il progetto curatoriale utilizzeranno impianti e metodi di comunicazione inediti e immediati.